Come Natura Vuole

Parole per chi cerca radici e libertà
Rotta tracciata: la costanza porta lontano, la disciplina ti fa arrivare

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Seneca. 

  1. Disciplina e costanza: cosa sono davvero
    1. L’abitudine come allenamento a scegliersi
    2. Talento e disciplina: chi vince?
  2. Come creare obiettivi per restare sulla rotta
    1. Fare ciò che si allinea a noi stessi
      1. Conclusioni

Sono sicura che ti sarà capitato tante volte di iniziare un’attività con grinta, passione ed energia, per poi ritrovarti, poco dopo, privo di entusiasmo e di risultati concreti. 

La tua resa potrebbe essere legata alla mancanza di talento, al poco tempo per te stesso o alla scarsa motivazione.  

Ma la verità è che senza una direzione chiara, ogni opportunità si disperde come polvere nel vento. 

Non basta desiderare qualcosa: occorre sapere dove vogliamo andare. 

Una volta capito questo, ti servono due alleati invisibili, ma potentissimi: disciplina e costanza. 

La disciplina non è rigidità e rigore: è la scelta quotidiana che fai verso i tuoi sogni ed obbiettivi, anche quando sei di fronte alle difficoltà.  E’ una forma di amore verso se stessi.

La costanza, sua sorella, è la perseveranza di chi decide di restare nel cammino per raggiungere la meta, anche quando la strada è lunga e faticosa. 

In questo articolo parleremo di come disciplina e costanza si intrecciano nella creazione di abitudini positive, imparando a rimanere fedeli ad un’intenzione. 

Ci lasceremo guidare anche dalle parole di maestri come Seneca, Nietzsche, Aristotele, per scoprire che il cambiamento non è un colpo di fortuna, ma di passi consapevoli verso un gradino più alto. 

Disciplina e costanza: cosa sono davvero

Quando sento la parola disciplina, istintivamente, la collego all’immagine della vita militare: qualcosa di improrogabile, rigido e fastidioso. 

È così anche per te? 

Eppure, nella sua essenza più vera, la disciplina è libertà: è la capacità di scegliere, giorno dopo giorno, chi vogliamo essere, indipendentemente dalle emozioni o dalle difficoltà del momento. 

Avere disciplina non significa rinunciare alla leggerezza o essere sempre al 100%. 

Significa, piuttosto, prendersi cura del proprio futuro, puntando su di esso. 

Immagina di essere un seme: se un giorno sarai un albero, devi prendere tutti i nutrimenti per diventarlo. 

Se la disciplina ci permette di iniziare, la costanza ci assicura di raggiungere la meta

Essere costanti significa restare fedeli al processo anche quando il progresso è invisibile o il risultato sembra lontano.

Significa accettare che la crescita non è una corsa, ma una lenta trasformazione. 

Dunque non catene, ma chiavi per il nostro personale successo! 

Ma quindi devo fare diventare il raggiungimento del mio obbiettivo un’abitudine? 

Non esattamente. 

Di seguito ti spiego meglio. 

L’abitudine come allenamento a scegliersi

La forza di volontà, da sola, non basta. É una risorsa preziosa, sicuramente.

Ma brucia in fretta e manda in fumo tutti gli sforzi che abbiamo fatto.

Serve qualcosa di più profondo

E qui entra in gioco l’abitudine. 

Anche in questo caso, proviamo a vedere l’abitudine non come una serie di gesti meccanici, ripetuti senza senso, ma come un allenamento personale: la pratica quotidiana di scegliere di eseguire un’azione desiderata . 

Onorarci, giorno dopo giorno, attraverso scelte consapevoli

Definendo delle priorità, saremo in grado di abbassare i livelli di pigrizia e di procrastinazione. 

E’ necessario allenare la mente affinché questi set mentali possano entrare a far parte della nostra routine.

Senza pratica regolare, ogni progresso sarà lento e frustrante. 

Più ci alleniamo, più diventiamo responsabili verso noi stessi e gli altri. 

Talento e disciplina: chi vince?

Ogni passo che facciamo verso il miglioramento di noi stessi, ci porta inevitabilmente più vicini a ciò che sappiamo fare meglio.

E’ così che il talento, spesso nascosto sotto strati di paura e insicurezza, inizia ad emergere.

Ma cos’è il talento?

Non è soltanto un dono naturale: è una scintilla che richiede coraggio, ascolto, dedizione per trasformarsi in qualcosa di visibile, riconoscibile, vivo.

Tuttavia, se non viene coltivato e nutrito, svanisce come una promessa mai mantenuta. 

Quanti musicisti, sportivi, cantanti o studiosi hai sentito parlare che hanno costruito vite straordinarie, senza il loro reale impegno e la loro passione? 

Come ci ricorda Aristotele: “la felicità consiste nel realizzare il proprio potenziale”. 

E il potenziale non si realizza in un lampo: si costruisce pazientemente con il tempo e con strategie motivanti. 

Quindi non scoraggiarti se pensi di non avere talento: il talento è un dono innato, individualo, coltivalo e fallo sbocciare

È così che il dono si trasforma in opera, in vita vissuta. 

Come creare obiettivi per restare sulla rotta

Ma perchè spesso abbandoniamo i nostri propositi? 

I motivi potrebbero essere legati ad alcune paure, ai giudizi, ad una bassa autostima, alla procrastinazione. 

Ma soprattutto perchè sono troppo vaghi

Senza una direzione chiara, tutto si disperde. 

Per questo è essenziale creare obiettivi SMART

  • Specifici: chiari e ben definiti (cosa voglio ottenere esattamente?
  • Misurabili: valutabili attraverso numeri. Dobbiamo poterli contare e verificare (come saprò che li ho raggiunti?
  • Achievable (Realistici): ambiziosi, ma raggiungibili (come si realizzano?
  • Rilevanti: legati a ciò che conta davvero per noi (quanto sono importanti?
  • Temporizzati: con una scadenza chiara (quando i miei obbiettivi saranno raggiunti?

Uno schema SMART come questo diventa una bussola

Non serve più cercare il vento favorevole: sappiamo noi dove vogliamo andare. 

Un altro aspetto da non sottovalutare è che non dobbiamo vedere il nostro obiettivo finale come un grande balzo, ma come una serie di piccoli appuntamenti con noi stessi. 

Ogni giorno, ogni gesto ripetuto con consapevolezza, diventa un tassello che si aggiunge a un progetto più grande. 

Se scomponiamo la nostra attività in piccoli passi, avremo la possibilità di vedere chiaramente la bellezza e l’importanza di ogni gesto compiuto e l’interesse cresce. 

In effetti, come Nietzsche osserva in “Schopenhauer come educatore” ci ricorda che “nelle scale della crescita” l’individuo è chiamato a salire gradualmente verso la consapevolezza di sé e la creazione di un nuovo significato dell’esistenza umana.

E ogni rituale, ogni piccolo passo, si allinea a quella rotta. 

Fare ciò che si allinea a noi stessi

Fare ciò che si allinea a noi stessi significa rispettare la nostra vera natura. 

Non forzarci a fare cose che ci svuotano. 

Non inseguire traguardi che non sono i nostri. 

Quando ciò che facciamo risuona con chi siamo, la disciplina non pesa: diventa piacere. 

È necessario sottolineare che questo cammino non sarà lineare. 

Ci saranno giorni in cui la motivazione sarà più bassa, l’energia poco presente o la pigrizia prende il sopravvento. 

È normale. 

Anzi. 

È umano. 

In quei momenti non dobbiamo colpevolizzarci. 

Ascoltare noi stessi è fondamentale e il riposo è parte del processo. 

Ricaricare le energie è necessario per continuare il percorso e tornare grintosi. 

Conclusioni

Abbiamo esplorato insieme il valore della disciplina e della costanza.

Abbiamo visto che la crescita personale non è un’azione improvvisa, ma un percorso graduale che richiede pazienza, impegno e coraggio. 

Ogni giorno è un’opportunità per allenare la mente, il corpo e lo spirito. 

Non importa dove siamo, ma dove scegliamo di andare. 

Vivere con coerenza e autenticità lungo il cammino. 

[P.S]

Qual è il primo passo che vuoi fare oggi verso il tuo obiettivo?

Sei pronto a fare il cambiamento che cerchi, un piccolo passo alla volta?

Scrivimi nei commenti o contattami per condividere la tua rotta.

Insieme possiamo scoprire come mantenere il giusto equilibrio tra sogni e realtà!

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